Che cos’è il benchmarking e come utilizzarlo nel marketing

In questa guida esploreremo il concetto di benchmarking, il suo significato e come possa essere utilizzato in diversi settori. Inoltre, vedremo come questo strumento può rivelarsi utile per migliorare la gestione di un’impresa, la propria carriera o persino le attività quotidiane.

Le origini del termine “benchmark”

“Benchmarking” deriva dall’inglese: “bench” significa panca o banco da lavoro, mentre “mark” si riferisce ad un segno o un punto di riferimento.

Il concetto di benchmark nasce in ambiti come la topografia e l’ingegneria, dove indicava un punto fisso di riferimento sul terreno. Questo punto, inciso su una roccia o una panchina, era utilizzato per misurazioni precise. Il benchmark era quindi il segno fisico realizzato da un geometra per avviare comparazioni e calcoli.

Con il tempo, il termine ha assunto un significato più ampio, estendendosi a settori come economia, gestione aziendale, marketing, tecnologia dell’informazione, educazione e sostenibilità ambientale.

A cosa serve il benchmarking

Il benchmarking consiste nel confrontare le prestazioni di un’organizzazione, di un processo o di un prodotto con quelle dei leader di settore o delle realtà più performanti. L’obiettivo è individuare opportunità di miglioramento per raggiungere standard più elevati. In sintesi, si tratta di osservare i concorrenti, ma con un approccio metodico e strategico per raccogliere dati utili e monitorare i progressi nel tempo.

Questo approccio analitico è applicabile in molte situazioni, non solo in ambito aziendale, ma anche nella sfera privata. Ecco alcuni esempi concreti:

In ambito aziendale:

  1. Valutazione di un nuovo prodotto prima del lancio sul mercato.
  2. Analisi di un prodotto esistente per identificare aree di miglioramento o comprendere le cause di performance deludenti.
  3. Misurazione dell’efficacia di un servizio rivolto ai clienti.
  4. Verifica dell’utilità e dell’usabilità di un’applicazione o di un sito web.
  5. Studio dell’efficacia di un farmaco o di un integratore in relazione ai problemi che intende risolvere.
  6. Valutazione dell’impatto ambientale di un prodotto o di un processo industriale.

In ambito personale:

  1. Miglioramento del proprio curriculum vitae.
  2. Ottimizzazione dei profili social come Instagram, Facebook, Twitter/X, LinkedIn, YouTube, TikTok.
  3. Analisi dei risultati scolastici, universitari o di altre attività formative.
  4. Monitoraggio delle performance del proprio blog o sito personale, considerando visite e posizionamento sui motori di ricerca.
  5. Valutazione delle vendite su piattaforme come Vinted, eBay, Wallapop, Subito.it, Marketplace di Facebook, Etsy, Amazon Marketplace.

Come avrai intuito, il benchmarking è uno strumento estremamente versatile per favorire il miglioramento continuo. Studiando le strategie dei leader di settore e adottando le migliori pratiche, è possibile incrementare qualità, efficienza e competitività. L’obiettivo è sempre ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, un traguardo desiderabile per chiunque.

Come realizzare un’analisi di benchmarking

Ma in che modo si effettua concretamente un’analisi di benchmarking? Ecco un esempio pratico di come condurre un’analisi di benchmarking per un sito web, che sia aziendale, personale o un blog.

Supponiamo che il tuo obiettivo sia migliorare il rendimento del tuo sito web, che attualmente non genera un traffico sufficiente o non ottiene le conversioni desiderate. Segui questi passaggi, ricordando di documentare l’analisi in un file Word, Excel o un formato simile per consentire una facile consultazione e aggiornamento futuro.

Alcuni punti fondamentali da considerare:

  • Il benchmark è lo standard di riferimento o il traguardo da raggiungere.
  • Il benchmarking è il processo di confronto, analisi e miglioramento basato sui benchmark.
  • Un benchmark è diverso da un semplice obiettivo: mentre l’obiettivo rappresenta un traguardo, il benchmark include un’analisi comparativa con chi ha già ottenuto risultati migliori.

Ad esempio, invece di prefissarti semplicemente di perdere 10 chili in un anno, con un approccio basato sul benchmarking potresti confrontarti con persone che hanno perso peso in modo più rapido, analizzando come ci siano riuscite (dieta combinata con esercizio fisico, per esempio). Questo ti consente di ottimizzare il processo e ottenere risultati migliori.

Tornando al sito web, ecco i passaggi per un’analisi di benchmarking:

  1. Analisi preliminare e definizione degli obiettivi
    Valuta i punti di forza e di debolezza del tuo sito. Usa dati analitici per identificare le pagine con poco traffico, quelle più visitate e la provenienza degli utenti (motori di ricerca, social media, link diretti, ecc.). Chiedi feedback a utenti reali per migliorare l’esperienza utente.
  2. Raccogli informazioni sui competitor (benchmark)
    Identifica i siti dei tuoi concorrenti diretti o di realtà che operano nel tuo stesso settore e che ottengono risultati migliori. Limita l’analisi a un massimo di dieci competitor. Valuta i loro punti di forza e debolezza, osserva come questi fattori influenzano le loro prestazioni complessive.
  3. Confronto tra il tuo sito e i competitor
    Confronta i dati del tuo sito con quelli raccolti sui competitor. Chiediti:
  • Quali competitor raggiungono meglio i propri obiettivi?
  • Quali caratteristiche li rendono efficaci?
  • Come affrontano le stesse problematiche che hai tu?
  • Quali vantaggi offrono rispetto al tuo sito?

Esistono diversi strumenti online, come Ubersuggest o SeoZoom, che possono fornirti stime sul traffico e le performance dei siti concorrenti. Ad esempio, il benchmark potrebbe indicare che i tuoi competitor ottengono 5.000 visitatori mensili grazie a un posizionamento eccellente nei motori di ricerca, mentre il tuo sito si ferma a 50 visite. Il tuo obiettivo sarà quindi migliorare il posizionamento e aumentare il traffico.

  1. Implementazione delle modifiche
    Sulla base dell’analisi, apporta le modifiche necessarie al tuo sito. Punta a rafforzare i punti di forza e non esitare a rivoluzionare gli aspetti più deboli che non portano risultati. Ricorda che i miglioramenti possono richiedere tempo, ma ogni passo avanti ti aiuterà a ottimizzare le performance complessive.
  2. Monitoraggio continuo
    Valuta periodicamente i progressi per assicurarti che le modifiche apportate abbiano prodotto i risultati desiderati. Aggiorna il tuo report di benchmarking includendo eventualmente nuovi competitor, anche di settori diversi, se offrono soluzioni innovative ai tuoi problemi.

Raccogli feedback non solo da amici e familiari, ma anche da utenti estranei al tuo contesto, in modo da ottenere un’opinione imparziale e costruttiva. Lo stesso metodo può essere applicato a profili social o altre situazioni personali e professionali.